La riforma delle soprintendenze italiane,  il pensiero di  Baia Curioni
PERSONE |

La riforma delle soprintendenze italiane, il pensiero di Baia Curioni

IL PROFESSORE DELLA BOCCONI, CONSULENTE DEL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI, HA COLLABORATO AL DECRETO CHE RIORGANIZZA IL FUNZIONAMENTO DEI NOSTRI MUSEI

 
Il patrimonio artistico e culturale italiano è uno dei più cospicui al mondo, la ragione principale per cui ogni anno milioni di turisti approdano nel Bel Paese. Eppure, secondo l’opinione più diffusa, una sua migliore gestione e promozione ne consentirebbero una valorizzazione ancora maggiore. In proposito, è molto importante il parere di Stefano Baia Curioni, che si occupa di arte da due prospettive, quella di professore universitario presso il Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico alla Bocconi, dove è anche vicepresidente del Centro Art, Science e Knowledge (Ask) e, dallo scorso settembre, di consulente del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, proprio per la riforma partita ufficialmente il 23 dicembre. 

“La considerazione di fondo”, spiega Baia Curioni, “è che a seguito della sempre maggiore complessità del comparto cultura rispetto agli anni 70, quando il ministero venne istituito, è sempre più difficile addensare nelle mani di un’unica figura, quella del sovrintendente, le funzioni di tutela del patrimonio artistico e quelle di diffusione e promozione”.  E’ necessario quindi muoversi verso una responsabilizzazione specifica che ha come conseguenza diretta la creazione dei musei come istituzioni e di 20 musei autonomi, i principali, e di altri 480 raggruppati in reti regionali. “I 20 musei più importanti, a loro volta divisi in 7 di prima fascia e 13 di seconda fascia”, continua Baia Curioni, “saranno affidati a direttori possibilmente reclutati anche sul mercato internazionale, che ,una volta nominati, saranno chiamati a sviluppare una progettazione di medio termine. Godranno  di un’autonomia speciale ma definita nell’ambito del decreto e avranno ciascuno un consiglio d’amministrazione e un comitato scientifico ”.

L’ambizione  e la speranza, non tanto nascoste, del ministro Franceschini e di chi, come Baia Curioni, lavora con lui,  sono quelle di attrarre le migliori intelligenze italiane e internazionali: “I nostri musei sono di assoluta rilevanza mondiale”, aggiunge il professore della Bocconi, “e anche se restano ancora diversi nodi da sciogliere, come per esempio quello del personale, che anche nei musei autonomi resta di fatto gestito e pagato direttamente dal ministero, la portata di questa riforma è davvero ampia”.
 Il bando pubblicato sull’Economist , in scadenza il 15 febbraio, per la ricerca dei 20 direttori dei musei autonomi, è il primo segnale del cambiamento in atto.
 

di Davide Ripamonti

Ultimi articoli Persone

Vai all'archivio
  • Le due vie dell'Egitto per i beni di largo consumo

    Esportazioni agricole da un lato e potenziamento della produzione locale dall'altro: queste le opportunita' che individua Moustafa Hassanein, alumnus e deputy GM di Maggie Metal Corporation, nel mercato di un paese demograficamente in continua crescita

  • Tre citta', tre case per gli alumni Bocconi

    I bocconiani che lavorano nelle istituzioni europee a Bruxelles, Francoforte e Lussemburgo hanno un punto di riferimento anche nei chapter locali della Bocconi Alumni Community. La parola ai tre leader

  • Roberto, che ha visto nascere la BCE

    Prima all'Istituto Monetario Europeo, l'embrione della Banca Centrale Europea, oggi DG Corporate Services di quest'ultima. E la carriera professionale dell'alumnus Roberto Schiavi, che da Francoforte ricorda di come, nonostante i problemi di questi anni, l'Unione monetaria non sia mai stata veramente a rischio

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31