Mini bond, gran futuro
OPINIONI |

Mini bond, gran futuro

IL NUOVO STRUMENTO DARA' I SUOI FRUTTI NEL LUNGO PERIODO

di Andrea Beltratti, professore ordinario di economia politica presso il Dipartimento di finanza

Le misure proposte dal governo Monti riguardanti il credito alle imprese stanno iniziando a operare i primi risultati. Il periodo di gestazione è stato certamente lungo, ma occorre ricordare che ogni vera riforma strutturale richiede anni prima di poter incidere. E in questo caso di tratta di una vera riforma strutturale, perché tali misure implicano che il credito alle imprese non è più un monopolio riservato alle banche. Emettendo mini-bond che possono essere acquistati da investitori istituzionali, le imprese possono attivare canali di finanziamento non-bancari. Si tratta di canali consolidati in paesi come Inghilterra e Stati Uniti, e in fase di forte evoluzione in paesi tradizionalmente bancocentrici come Francia e Germania.

Nel caso italiano, possiamo attenderci uno sviluppo quantitativamente rilevante nel breve periodo? Ritengo che lo sviluppo ci sarà, ma lento, a causa di vari fattori.
Il primo sono le banche stesse. Per quanto vincolate da requisiti di capitale più stringenti, oltretutto messi in atto in una fase di grave debolezza economica, le banche tenderanno ad essere più competitive sui clienti migliori, che sono anche quelli di interesse degli investitori istituzionali. Peraltro in questo caso l’introduzione dei mini-bond avrà comunque esercitato un effetto benefico migliorando la quantità di finanziamento per l’economia e riducendone conseguentemente il costo.
Il secondo è l’economia italiana, che continua a crescere a tassi troppo bassi per far nascere una vera domanda di investimenti da parte delle imprese, requisito necessario per l’emissione di mini-bond. Gli investitori infatti non vogliono comprare mini-bond per aiutare la ristrutturazione finanziaria delle imprese, ma per contribuire alla loro espansione.
Il terzo è la difficoltà per gli intermediari non-bancari a esercitare in maniera profittevole l’attività creditizia, disponendo di una scala di azione limitata e dovendo fare fronte a numerosi costi relativi sia all’analisi delle aziende sia ai costi di gestione sia ai costi necessari per entrare in contatto con le aziende migliori. In sostanza, per consentire credito non-bancario sono necessari operatori che facciano tutto quello che hanno sempre fatto le banche, e questo richiede la replica di tanti costi che beneficiano di economie di scala che al momento non sono disponibili per i primi operatori.

Questo non significa che i mini-bond siano poco utili. Si tratta di una innovazione di importanza fondamentale per l’Italia, che amplia gli strumenti a disposizione delle aziende ed amplia la domanda di credito. Ma è presumibile che un vero mercato di credito non-bancario richiederà alcuni anni per svilupparsi ed essere quantitativamente rilevante.
Una categoria di aziende però difficilmente potrà beneficiare dei mini-bond: le micro-imprese che popolano il nostro tessuto industriale. Per tali imprese i costi fissi di creazione di un canale di finanziamento non bancario sono molto elevati e potrebbero essere compensati solo da tassi di interesse molto alti, probabilmente tali da scoraggiare l’uso di tale canale. Per le micro-imprese è più plausibile pensare a strumenti che non richiedano sofisticate analisi per ogni caso, e possano sfruttare lo strumento della cartolarizzazione per ripartire il rischio su una amplia platea di investitori.
 

Ultimi articoli Opinioni

Vai all'archivio
  • Il giusto equilibrio contro gli shock

    Assicurazione contro la disoccupazione o lavoro a tempo ridotto? Meglio tutelare i lavoratori o i posti di lavoro? La risposta puo' essere la complementarita' dei sistemi

  • La fuga degli onesti

    I migranti tendono a essere piu' onesti di chi rimane nei luoghi di origine. Luoghi che, di conseguenza, sono privati di capitale sociale, con effetti negativi sulla produttivita', sulla crescita e sulla qualita' delle istituzioni

  • Il limite della tossicita'

    Per un verso le piattaforme e i loro algoritmi sembrano assecondare la presenza di contenuti basati sull'odio o dannosi nei feed degli utenti; dall'altro, le piattaforme li hanno moderati fin dall'inizio, prima ancora delle multe. Forse la strategia redditizia per loro sta nel mezzo

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30