Las Terrenas, l'isola dove hanno gettato le reti 2mila italiani
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Las Terrenas, l'isola dove hanno gettato le reti 2mila italiani

GABRIELLA MANERBA, ALUMNA BOCCONI, RACCONTA COME SI VIVE IN UNA CITTADINA NELLA REPUBBLICA DOMINICANA

Gabriella Manerba

Maura Tierney in Insomnia dice che ci sono due tipi di persone che vivono in Alaska: quelle che ci sono nate e quelle che fuggono da qualcosa. La citazione potrebbe valere anche per la Repubblica Dominicana, solo che qui il clima è migliore ed esiste anche una terza categoria: quella di chi insegue il sogno di una vita senza stress. Così a Las Terrenas, il pueblo di pescatori diventato una cittadina da 15 mila abitanti nella penisola di Samanà dove vivo e lavoro da un paio d’anni, ci sono 2 mila italiani e 3 mila francesi. Si avvicinano alla Repubblica Dominicana da turisti, ci tornano un po’ di volte e poi qualcuno si trasferisce, qualcun altro ci viene per svernare.

In un primo momento creano domanda di servizi turistici, poi di abitazioni. Fino a qualche anno fa gli italiani che lavorano qui erano impiegati soprattutto nella ricettività, ora uno dei business è lo sviluppo immobiliare, con tutto ciò che gli ruota intorno: fornitura di materiali, arredamento, fotovoltaico ecc. Per acquistare, e soprattutto per costruire, è inoltre indispensabile un consulente esperto, che conosca regolamenti e abitudini del luogo. Altri italiani hanno aperto piccole attività artigianali che prima non esistevano, come quelle dell’elettrauto o del gommista. Non esiste una comunità di manager espatriati perché le uniche attività economiche davvero rilevanti, oltre al turismo e all’edilizia, sono quelle legate all’agricoltura e a industrie locali. E gli stranieri, numerosissimi, se possono evitano la capitale, Santo Domingo, e le altre città, che in quanto a smog e congestione non hanno nulla da invidiare alle nostre.

La Repubblica Dominicana occupa la porzione orientale dell’isola di Hispaniola, che condivide con Haiti. Le due parti sono molto diverse dal punto di vista storico, politico, economico e linguistico. La Repubblica Dominicana era più ricca e meglio gestita anche prima del terremoto di Haiti. Il governo offre forti incentivi fiscali a chi investe nel turismo e nelle infrastrutture. Gli haitiani, di carnagione mediamente più scura e di lingua creola francese (mentre nella Repubblica Dominicana si parla spagnolo), sono spesso clandestini e svolgono le mansioni più umili o pesanti. Nella cultura popolare rimane vivo lo sgradevole ricordo del ventennio abbondante di dominazione haitiana sulla Repubblica Dominicana, nella prima metà dell’800, e le due popolazioni non si mischiano.

Anche nella Repubblica Dominicana esistono sacche di grande povertà, ma non la fame, perché quasi tutti hanno almeno qualche gallina e la possibilità di pescare e raccogliere i frutti che crescono spontanei.

I dominicani ricchi hanno adottato uno stile di vita più americano che europeo e possono spendere anche un milione di dollari per vivere in ville hollywoodiane. Il costo della vita è inferiore a quello delle città italiane, ma gli italiani non devono pensare di venire qui a fare i nababbi, perché i prodotti sono quasi tutti d’importazione e la domanda di abitazioni ha fatto salire i prezzi.

La costa meridionale è il regno dei grandi resort, ma chi, come me, sceglie di trasferirsi in una zona più tranquilla, lo fa soppesando tutti gli aspetti. Rinuncia a una carriera in azienda a favore di un’attività in proprio, rinuncia alla vita notturna a favore della possibilità di cominciare la giornata con una passeggiata sul lungomare, rinuncia alle sicurezze della prevedibilità (se ci sono forti temporali può andare via la luce; quando piove tutto si ferma e alcune strade non asfaltate diventano impraticabili; se ha guadagnato abbastanza oggi il dominicano potrebbe anche rinunciare a lavorare domani...) a favore di rapporti umani più sinceri. Qui i bambini giocano liberi per le strade e gli adulti si divertono a ballare ovunque al ritmo del merengue o della bachata. Signori, fate i vostri conti.

 



di Gabriella Manerba, laureata Bocconi, si occupa di comunicazione e di compravendita di immobili

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