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Fabrizio e Piergiorgio sono molto Open

COSI E MANCONE, ALUMNI BOCCONI, SONO TRA I FONDATORI DI OPEN MILANO, UNO SPAZIO CITTADINO CHE È PIÙ DI UNA LIBRERIA

Mille metri quadri dove fare accadere le cose. Volendo sintetizzare all’estremo, si potrebbe descrivere così Open, lo spazio cittadino immaginato a Milano (e realizzato, si inaugura il 20 novembre) da quattro persone, i due alumni Bocconi Fabrizio Cosi e Piergiorgio Mancone, insieme a Carla Parisi e soprattutto Giorgio Fipaldini, l’anima dalla quale il progetto ha preso vita. Quattro amici che si sono conosciuti per vie traverse e che hanno deciso di condividere un’idea: “creare un luogo cittadino”, spiega Fabrizio, “che funga da aggregatore e creatore di contaminazioni”.

Fabrizio Cosi

Concretamente, si tratta di una libreria con 8.000 volumi cartacei, che è un po’ sala lettura, grazie agli 80 posti a sedere (sedie, divani e un tavolo lungo 20 metri), e un po’ libreria digitale, grazie alla possibilità di sfogliare contenuti su 100 tablet e e-reader. Ma è anche luogo di co-working (le postazioni dedicate sono 40) e un po’ luogo di riunione, con tre meeting room da 6 a 50 posti per condividere piccoli e grandi progetti. Non meno importante, è uno spazio aperto a eventi e corsi e un bar per l’aperitivo.

“Vogliamo trasformare uno spazio fisico in un luogo di produzione di idee, grazie all’aggregazione di attività e persone diverse”, spiega Fabrizio Cosi, diplomato all’Executive Mba della SDA Bocconi, consigliere per le attività sportive della Bocconi Alumni Association e presidente della non profit Podisti da Marte (specializzata in educazione civica e progetti sociali, tra i candidati alle prossime Civiche Benemerenze del Comune di Milano). “In fondo”, continua, “di una libreria non sono importanti solo i libri, ma ciò che questi possono fare accadere”.  

Piergiorgio Mancone

Attraverso l’aggregazione e la contaminazione di diverse attività e persone nascono nuove idee, si sviluppano soluzioni alternative, si fa networking nel senso più produttivo del termine. Da qui l’idea del tavolone lungo 20 metri, per incentivare le persone a interagire, e le postazioni di co-working. Ma anche, visto che il networking oggi è 2.0, l’idea di sostenere una parte del progetto attraverso una campagna di crowdfunding da 30 mila euro.

“Noi quattro abbiamo fondato Open, ma Open è una società aperta”, spiega Piergiorgio Mancone, laureato in giurisprudenza alla Bocconi e diplomato all’Executive master in corporate finance & banking di SDA Bocconi. “Di conseguenza si è aggregata intorno a noi una compagine che si caratterizza per una precisa visione: che il focus di questa iniziativa non debba essere il ritorno dell’investimento, che pure ci sarà, bensì la possibilità che si sviluppi innovazione”.

 



di Andrea Celauro

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